Cari Soci,
così come in tante altre sezioni, anche nella nostra sono diverse le richieste di riaprire la sezione il prima possibile. La situazione in Toscana é sensibilmente migliore che in altre regioni, e quindi si tende a considerare chiusa la situazione emergenziale.
Su sollecitazione di tanti colleghi da tutta Italia, il C.D.N. ha inviato in data 26 maggio comunicazione a tutti i comitati regionali e da questi é giunta a tutte le Sezioni per chiarire i contorni di questo problema. (E’ pubblicata sulla pagina Facebook di ARI, la condivideremo anche sul nostro sito).
Prendendo spunto da questa comunicazione, ricordiamo che la nostra attività rientra nel codice ATECO 94.99.20 (Organizzazioni che perseguono fini culturali, ricreativi e hobby), per le quali formalmente é ammessa la riapertura ma a condizione che sia possibile garantire le distanze e tutte le misure di sicurezza previste nei decreti emanati dal Governo.
Anche negli ultimi decreti governativi infatti viene esplicitato che “… restano sospesi gli eventi che implichino assembramenti in spazi chiusi o all’aperto quando non è possibile assicurare il rispetto delle condizioni ecc. ecc.”
La conclusioni del Nazionale sono quindi che le sezioni possano essere riaperte, con un grosso lavoro di preparazione, solo ed esclusivamente per le attività di Segreteria e/o di ritiro delle QSL, non come “circolo culturale”.
Le indicazioni del Nazionale sono:
1) Se possibile, preferire l’espletamento di queste funzioni [attività di segreteria e ritiro delle QSL, n.d.r.] all’aperto, con distanziamento di almeno un metro fra i Soci convenuti. Qualora non fosse possibile, queste operazioni saranno condotte in modo da assicurare ai soci condizioni di salubrità e sicurezza, e dovrà essere garantita una adeguata aereazione dei locali;
2) dovranno essere messi a disposizione gel o soluzioni per disinfettare le mani di chi entra, anche del semplice alcool o altro disinfettante attivo contro i virus;
3) la persona incaricata dell’apertura della sede dovrà essere munita di guanti e mascherina;
4) l’ingresso dei soci, anch’essi muniti di mascherina e guanti, dovrà avvenire in modo da poter garantire la distanza interpersonale di almeno un metro, nel caso non fosse possibile, l’ingresso sarà consentito ad una persona alla volta. Dovrà essere parimenti garantita la distanza minima di un metro tra l’incaricato e il socio;
5) i soci si tratterranno nei locali solo per il tempo strettamente necessario ad espletare l’operazione per cui sono convenuti, ad esempio il ritiro/consegna delle cartoline QSL, non si potranno fermare per socializzare o per consumare cibi o bevande, e non vi dovranno essere contatti interpersonali.
6) Al termine delle operazioni sarà opportuno disinfettare le superfici con le quali le persone convenute sono venute a contatto con alcool o altro disinfettante.
A queste indicazioni va aggiunta anche la misura prevista dalle linee guida della conferenza Stato-Regioni del 22 maggio che impone di “mantenere un registro delle presenze giornaliere da conservare per una durata di 14 giorni, garantendo il rispetto della normativa in materia di protezione dei dati personali”.
Allontaniamoci un secondo dal linguaggio da avvocati e parliamo in modo più informale.
Il Nazionale dice di attendere, il CRT dice di attendere, altre associazioni (anche fuori dal mondo radioamatoriale) hanno deciso di attendere.
Come Consiglio abbiamo provato nella scorsa settimana ad immaginare come regolamentare l’accesso alla sezione per fare due chiacchiere e/o per usare la sala radio e la conclusione, prima ancora di ricevere la nota del Nazionale, era che fosse più prudente attendere, troppe le aree di rischio.
Dovrebbe essere sempre presente almeno un consigliere in qualità di “sceriffo” a garantire il rispetto delle distanze minime. E nel caso non venissero rispettate, sia il presidente che il consigliere presente quella sera sarebbero responsabili civilmente e penalmente del mancato rispetto della legge. Ancora peggio, se qualcuno di noi si dovesse ammalare saremmo corresponsabili anche di questo evento. Basta scorrere i giornali per vedere come sia difficile anche nel mondo lavorativo gestire questa situazione, si ammala un dipendente e il legale rappresentante ne risponde civilmente e penalmente anche se é materialmente impossibile stabilire dove una persona abbia contratto il virus.
Per questo motivo Vi chiediamo di pazientare ancora. Stiamo chiaramente vivendo una situazione mai vista ed alla quale dobbiamo rispondere con atteggiamenti di assoluta prudenza e cautela. Nonostante la situazione sia apparentemente tranquilla crediamo sia di primaria importanza tutelare la salute delle persone anche se questo vuol dire non poter vivere la Sezione ancora per un po’.
Un caro saluto a tutti con l’augurio di potersi ritrovare di persona quanto prima.
Il C.D.S. Ari Prato.
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