Chi sono i Radioamatori
Probabilmente molti di voi saranno già venuti a contatto con persone che hanno una radio: bisogna però fare una opportuna distinzione, in quanto esistono molti modi per vivere la propria passione.
Il CB – Citizen Band – più conosciuto come “baracchino”: sicuramente questo è il mezzo più diffuso, il suo utilizzo é stato liberalizzato con la riforma del Codice delle Comunicazioni 2021, non é più necessario rendere comunicazione agli Ispettorati Territoriali MISE per poterlo usare ed é stata abrogato il pagamento della Tassa annuale di 12 euro. I CB possono essere usati da tutti i cittadini della UE che abbiano compiuto 14 anni e che non abbiano condanne penali non colpose a carico. E’ diffusissimo tra camionisti che lo usano per scambiarsi informazioni sul traffico e per fare quattro chiacchere. Ovviamente, questo tipo di attività ha delle limitazioni: gli apparati usati devono essere omologati, possono al massimo avere una potenza di uscita di 5 Watt (CB significa appunto Citizen Band, in quanto la portata di questi dispositivi è tipicamente dell’ordine di qualche chilometro, e quindi nell’ambito ristretto di una città) e possono operare esclusivamente su alcune frequenze prestabilite intorno 27 MHz dette “canali”. Quasi tutti i radioamatori hanno un passato da CB.
Gli SWL o Radioascoltatori: quasi sicuramente questo termine vi sarà sconosciuto: SWL sta per Short Wave Listener. Il radioascoltatore è una persona che si dedica esclusivamente all’ascolto delle comunicazioni radioamatoriali e commerciali, tipicamente sulle cosiddette Onde Corte (cioè l’intervallo di frequenze compreso tra 1 e 30 MHz). Anche se forse questa attività può sembrare meno stimolante della precedente, vi posso assicurare che riuscire ad ascoltare voci e suoni provenienti dall’altro capo del mondo è veramente emozionante: si può così scoprire che molte radio d’oltreoceano trasmettono anche in italiano (vedi Radio Giappone), migliorare la propria conoscenza delle lingue ed infine capire la culture di paesi e persone lontane. Sicuramente, dal punto di vista tecnico, l’ SWL è un gradino sopra al CB: infatti, bisogna disporre di apparati diversi, avere una maggiore conoscenza del funzionamento della radio e della propagazione e sapere quando e dove ascoltare. Dal punto di vista legale, per poter diventare radioascoltatori non c’è bisogno di alcun adempimento burocratico, se si vuole è possibile fare richiesta al competente ufficio del Ministero delle Comunicazioni per ottenere anche un nominativo, ovvero un indicativo unico in tutto il mondo che servirà per inviare e ricevere le cosiddette QSL, cartoline che i radioamatori, radioascoltatori ed anche stazioni broadcasting commerciali si scambiano per confermarsi di essersi collegati (o nel caso degli SWL di avere ascoltato la trasmissione); dal punto di vista tecnico è invece indispensabile un pò di buona volontà per imparare quanto esposto in precedenza. Tantissimi radioamatori sono ex SWL e molti continuano l’attività di “ascoltatori” anche dopo il conseguimento della patente.
I Radioamatori: siamo finalmente giunti all’ultimo anello della catena: il radioamatore è una persona che, dopo il superamento di un apposito esame, ha ricevuto dal Ministero delle Comunicazioni l’autorizzazione a trasmettere su moltissime frequenze, con potenze maggiori (fino a 500 Watt) di quelle usate dai CB e persino a costruire le proprie apparecchiature che in questo modo non devono essere per forza omologate dal Ministero delle Comunicazioni. Tutto questo consente al radioamatore di poter contattare anche persone dall’altro capo del mondo e sperimentare ed inventare nuovi metodi di trasmissione, nuovi circuiti e nuove antenne. Forse, in un primo momento, la differenza non vi sembrerà enorme: in realtà, si diventa radioamatori non solo per parlare con il resto del mondo, ma per conoscere in maniera più approfondita tutto ciò che è legato al mondo della radio, dall’elettronica necessaria per far funzionare le apparecchiature fino ai meccanismi di propagazione delle onde radio. Cercheremo adesso di elencare quelli che sono gli aspetti più importanti della nostra attività: – Sperimentazione – Servizio – Protezione Civile.
Il radioamatore è uno sperimentatore: può costruire gli apparati che userà per trasmettere, utilizzare le tecniche più recenti o inventarne di nuove.
I radioamatori sono una risorsa per la comunità, tant’è che si parla di SERVIZIO DI RADIOAMATORE: lo Stato Italiano, al pari di tutti gli stati del mondo, ha riconosciuto nei radioamatori un bene prezioso per lo sviluppo culturale e tecnologico del paese ed un valido aiuto in tutte le situazioni di calamità naturale (in tali circostanze, i radioamatori sono precettabili dall’autorità di Pubblica Sicurezza); in questi casi le conoscenze e capacità dei radioamatori si rivelano preziose ed insostituibili per assicurare le comunicazioni d’emergenza come avvenuto nelle alluvioni del Polesine e di Firenze e dopo i terremoti del Friuli, in Irpinia ed in Umbria.
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